Assegno Unico, l’inflazione cambia le quote: gli importi aggiornati ai nuovi parametri, cosa cambia rispetto al passato

L’Assegno Unico cambia in base all’inflazione. Il provvedimento per le famiglie si adegua alle nuove scadenze e necessità: gli aggiornamenti.

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Come cambia l’Assegno Unico – romanotizie24.it

L’Assegno Unico del mese prossimo potrebbe cambiare parametri: il motivo è l’inflazione. L’aumento dei prezzi figlio della congiuntura economica potrebbe incidere sugli stilemi adottati dall’economia per agevolare la condizione delle famiglie meno abbienti.

L’Assegno Unico infatti è un indennizzo per quelle famiglie facenti parte della soglia di povertà relativa, ma anche un incentivo per continuare a mantenere i figli in età scolare senza gravare eccessivamente sul bilancio familiare. Cambiano le stime, si modificano le cifre. I prezzi aumentano e crescono anche gli importi di riferimento. Si dovrebbe arrivare a 100 euro di maggiorazione e ottenere una fascia di rilascio diversa.

Assegno Unico, le quote maggiorate

Nella fattispecie, prima l’Assegno Unico era elargito sulla base di un ISEE inferiore a 16mila euro, ora si passa alla soglia dei 17mila euro. Sotto questa si può accedere al contributo. Alzare il tetto minimo per concederlo a tutti: o meglio, a più persone possibili. L’aumento di riferimento corrisponderà per ciascuno al 50% della quota base.

Donna trova un portafoglio.
Gli importi aggiornati dell’indennizzo (romanotizie24.it)

Quindi, quel che attualmente viene percepito più metà assegno successivo. Significa avere mezza mensilità ulteriore rispetto agli importi previsti. Una decisione che dovrebbe dare un po’ di ossigeno a chi è arrivato a fine mese con il contagocce. Sarà possibile afferire a molti più servizi, avere più porte aperte e occasioni di maturazione.

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Sostenibilità e serenità

L’Assegno Unico è la sola fonte di reddito per molti che cercano stabilità economica, ma arrancano per tanti motivi. Questa rimodulazione di conti e cifre potrebbe servire a favorire una svolta condivisa. In attesa che il mercato del lavoro diventi meno congestionato, al punto da non costringere a scegliere centinaia di migliaia di famiglie tra sostenibilità e serenità.

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