Califano, la vita e le opere del celebre cantautore tradotte in un film per la Rai: il risultato è particolarmente soddisfacente. I numeri.
Non escludo il ritorno. Califano non lo ha fatto in punto di morte e non lo fa neppure Leo Gassmann, figlio d’arte che inizia con il mondo della musica per poi prestarsi alla recitazione come fecero il padre e il nonno. Il risultato con Califano è strabiliante: la Rai punta sulla vita e le opere del compianto cantautore ripercorrendo la sua carriera fra alti e bassi.
Ne viene fuori un film con un cast corale d’eccezione che vede spiccare il giovane Gassmann. Si trattava di un salto nel buio. Anche perchè la biografia “Senza manette” racconta l’arresto dell’artista e poi la sua risalita fino alla definitiva consacrazione. Impeccabile anche come autore, ma la vera forza di Leo Gassmann è stata la voce.
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Gassmann fa rivivere Califano
Molti temevano il confronto con Califano, ma riadattando le canzoni più celebri alle sue corde è venuto fuori un tributo emozionante. Questo pensano i 4 milioni di italiani che nella serata di domenica sono stati incollati davanti alla televisione. Un vero e proprio successo che punta a replicarsi con altre situazioni autobiografiche: Mameli docet, oppure La Caduta del Duce.
Tutte opere che puntano all’operazione nostalgia con un importante tecnica d’avanguardia. Senza sconti, né tantomeno revisioni. Gassmann si prende il plauso del pubblico in attesa di altri contesti ugualmente importanti. Sicuramente tornerà al suo primo amore, la musica, ma dopo un 22% di Share la recitazione non sarà certo accantonata. Guai a chiamarlo ripiego: Leo Gassmann è un talento multitasking e per adesso se lo fa bastare, in attesa di nuove ed entusiasmanti sfide professionali.
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