Andrea Giambruno ora vuole un Tg, il pensiero di Giorgia Meloni

Dopo lo scandalo dei fuorionda, Andrea Giambruno scalpita per condurre un Tg, e Giorgia Meloni potrebbe intervenire per disinnescare l’ex.

Andrea Giambruno.
Andrea Giambruno ora vuole condurre un Tg (romanotizie24.it)

Dopo mesi di silenzio a seguito degli scandalosi fuori onda condivisi da Striscia la Notizia, si torna a parlare di Andrea Giambruno. Che da qualche settimana, a quanto pare, scalpita per tornare in un ruolo di punta, magari alla conduzione di un Tg di rilievo. Secondo Il Fatto quotidiano, Giorgia Meloni starebbe facendo pressione perché il desiderio dell’ex compagno sia accontentato, pur di limitarne gli effetti collaterali sulla sua immagine.

Mediaset e Giorgia Meloni, l’empasse dopo i fuorionda

Giorgia Meloni, una donna come tante di noi, si ritrova a fare i conti con un ex ingombrante. Che le ha creato non pochi problemi prima con i fuorionda sessisti, poi presentandosi ad Atreju, l’evento organizzato da Fratelli d’Italia. Nel mezzo, Giambruno avrebbe paventato anche l’intenzione di far causa a Mediaset per quei famosi fuorionda, anche se il suo avvocato ha corretto, ma non smentito, la notizia.

I video inediti trasmessi da Striscia la Notizia, tra l’altro, sembrerebbero aver irritato la stessa Giorgia Meloni, spingendo addirittura Pier Silvio Berlusconi a smentire le voci riguardo a una vendetta contro Palazzo Chigi, unendosi alle giustificazioni di Antonio Ricci sulla legittimità della satira.

In questo clima di tensione, spiega Il Fatto Quotidiano, da un lato del ring c’è Giorgia Meloni che avrebbe bisogno di “disinnescare” l’ex compagno, onde evitare nuove bravate che danneggerebbero la sua immagine politica. Dall’altro, Pier Silvio Berlusconi ha tutto l’interesse di proteggere Mediaset dall’antipatia della Presidente del Consiglio. Lo scenario perfetto per trovare un accordo che giovi ad entrambi, e qui entrano in scena le ambizioni di Andrea Giambruno.

Andrea Giambruno alla conduzione di un Tg, Meloni disinnesca l’ex

A Giambruno sono bastati 3 mesi di “purgatorio” per tornare, in via ufficiosa, a gestire il talk Diario del giorno. Sebbene Mediaset l’abbia rimosso dal ruolo di conduttore, infatti, Giambruno è rimasto all’interno della redazione del programma, nel ruolo di autore. E se nelle prime settimane si era sforzato di mantenere un basso profilo, ora la situazione è cambiata, perché il 42enne sarebbe diventato la mente dietro Giuseppe Brindisi, il nuovo conduttore che l’ha rimpiazzato.

Giorgia Meloni.
Giorgia Meloni starebbe facendo pressioni per accontentare Giambruno (romanotizie24.it)

A quanto pare, sarebbe stato proprio quest’ultimo a volerlo fortemente in queste vesti, affidando a Giambruno la scelta degli argomenti di ogni puntata e degli ospiti da invitare. Ma non solo: sarebbe proprio Andrea Giambruno l’unico autorizzato a comunicare con Brindisi in cuffia. In sostanza, un ruolo marginale all’ex di Giorgia Meloni sta proprio stretto, e la sua ambizione lo spinge a prendersi numerose “licenze” aggiuntive. Ma Giambruno non si ferma qui, mira ancora più in alto: vorrebbe condurre un Tg, magari Studio Aperto o Tg4.

L’ex conduttore avrebbe già fatto pervenire la richiesta direttamente ai vertici Mediaset, irritando non poco Pier Silvio Berlusconi: il ritorno di Giambruno in una veste così importante, infatti, sarebbe difficile da giustificare dopo un simile episodio. Ma è proprio qui che entra in gioco Giorgia Meloni, che avrebbe provato pena per la situazione dell’ex compagno e starebbe facendo pressioni affinché la sua richiesta venga accontentata.

Soprattutto perché nel frattempo, a quanto pare, Giambruno è stato avvistato a più riprese in compagnia di Fedez, di Giuseppe Cruciani e della giornalista Candida Morvillo, attivando l’allarme Meloni su una possibile intervista strapagata in arrivo. I cui danni creerebbero non pochi grattacapi alla Presidente, che è già parecchio impegnata a risolverne altri. L’incontro tra Pier Silvio e Meloni, quindi, sarebbe imminente: Giambruno potrebbe essere inserito, presumibilmente, nel palinsesto 2024-2025, in una fase politica meno turbolenta.

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